In ‘Minima Moralia-meditazioni della vita offesa’ il filosofo, Theodor Adorno, sostiene che una vita onesta non è più possibile, perché viviamo in una società inumana “dove la vita non vive più” perché offesa nei sui più intimi dettagli. Oggi invece è la natura ad essere offesa per opera dell’uomo: da qui il titolo ‘Minima Naturalia’ che ho scelto di dare al progetto e la scelta di immagini estremamente sottili e minimaliste che vanno alla radice e all’essenza di una natura danneggiata.
In un Luogo che siamo abituati più a calpestare che ad osservare, ho deciso di estrapolare gli elementi naturali che ci circondano, alterandoli per valorizzare le loro forme, i loro dettagli, rendendoli quasi astratti, quasi degli esseri assoluti. In queste piccole e delicate parti c’è l’esistenza stessa di una natura ormai allo stremo, con la quale dovremmo ritrovare un rapporto intimo, profondo, di unione.
Le mie fotografie raccontano la parte più profonda del natura, il dentro. Piccoli frammenti che compongono un grande corpo. Fragili simili a noi forse. Un fiore scomposto in tutte le sue parti. Bacche ormai appassite. La delicatezza di un guscio, dell’ ala di una farfalla. La morbidezza di un muschio accartocciato. L’esilità di un ramo che si spezza. Le fibre di un gambo che si apre.Granelli di terra. Minuscole gocce d’acqua.